Buonasera, la mia storia è come quella di tanti altri e non ha nulla di più o di più speciale.
Mi sono trasferito a Venezia per studio nel 2012, amandola già da prima. Nel 2012 c'erano già i segni di una forte decadenza, eppure rispetto ad oggi non era ancora nulla. Ho
avuto la fortuna di cambiare, in questo lasso di tempo, solo tre case, e in tutte e tre ho avuto coinquilini decenti, puliti e intelligenti. Ho avuto proprietari di casa onesti e
umili nella prima e nella casa attuale. Nella seconda casa avevo proprietari allucinanti, si relazionavano con noi con dei criteri feudali (questa non è un'iperbole),
"convocandoci a udienza" (testuali parole delle loro mail), dando lavoro in nero a finti caldaisti e idraulici per poi far passare gli ovvi danni come colpe nostre al
fine di carpirci qualche soldo.
Mi sono fermato a Venezia dopo gli studi, iniziando a lavorare nel 2018. Dopo la pandemia, che ho trascorso qui in San Marco da cui vi scrivo col mio compagno, le sacche di disagio di Venezia
sono totalmente venute a nudo. Il fallimento ha interessato unicamente le attività storiche e artigianali, e non (come si pensava, o sperava) le attività abusive, illecite, i
negozi di caramelle finte o i negozi di paccottiglia finto-muranese. Gli ATM della catena "Euronet", quelli gialli e blu per intenderci, hanno preso il posto di negozi e
studi al piano terra e ci sono calli che ne sono letteralmente invase. Nessuno si chiede come può una catena di ATM sostenere le affittanze commerciali che hanno costretto ad andarsene
centinaia di negozianti che operavano prima di questa in quegli stessi spazi? Nonostante si sia ormai capito, soprattutto dopo l'avvento di Airbnb, che non sia più necessario costruire hotel, men
che meno maxi hotel, ne stanno proprio costruendo uno all'interno della Ca' di Dio (che è davvero grande, contiene perfino una chiesa).
In questo 2021 io e una mia amica abbiamo deciso di coronare il nostro sogno veneziano comprandoci una barca. Col nostro barchino possiamo per pochi istanti vivedere altre prospettive, lontani da
chi mangia pizza sui gradini delle chiese ([quasi sempre] pizza costosa e schifosa, chiese chiuse e digiune di meritati restauri); lontani da stanchi negozianti non residenti che "a Venezia
non ci vivrei neanche morto" (però le maschere finte le vendi); lontani da campi senza cestini, senza panchine, lontani da alberghi fantasma; lontani da ristoranti in grado (sì e no) di
proporre solo lasagne (bolognesi) e spaghetti alla carbonara (romani). Decine di campanili hanno smesso di suonare non [solo] perchè non ci siano parroci, ma perchè i mozzi delle campane
sono marci e in attesa di restauri che, ritenuti non urgenti, non arriveranno mai. I posti barca comunali sono inarrivabili, invischiati in una rete di mafie tutte
locali: eppure come mai, passeggiando lungo i rii e le darsene, si vedano così tante barche semi affondate, verdi marce, piene d'acqua stagnante, con grappoli di cozze che pendono da
motori inutilizzati da anni? E perchè io, in forza di questi abusi demaniali, devo sentirmi ripetere "NO NO NO" ad ogni mia richiesta di ottenere un piccolo, scomodo posto barca quando
ci sono persone che neanche si ricordano di averla, la barca?
[Infine, per chiudere il cerchio], perchè ho dovuto suggerire io, alla mia proprietaria di casa, di abbassare di 100€ l'affitto del mio coinquilino per la sua stanza
singola di superficie 6mq (anche questa non è un'iperbole)?
Il mio messaggio si è trasformato alla fine in un flusso di coscienza, ma vi assicuro che non è ciò che volevo. Apprezzo e sosterrò come posso il vostro impegno.
Matteo
*[] Aggiunte di Venezia Morta
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Checcovianello@gmail.com (martedì, 02 marzo 2021 10:53)
Grazie per aver pubblicato una clip del film di mio padre guido vianello.